AFEV - SOSTEGNO A FAMIGLIE VULNERABILI TRAMITE STUDENTI VOLONTARI

L’associazione francese AFEV organizza iniziative incentrate sui genitori provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati. Si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro che si impegna per fornire aiuto ai genitori nelle zone urbane svantaggiate. L’associazione AFEV conta su una rete di 8 000 studenti in tutta la Francia che si prestano come volontari per offrire un accompagnamento temporaneo ai genitori.

L’idea alla base di questo tipo di intervento è che determinati gruppi di genitori si sentono inadeguati ad assistere i propri figli nello studio perché temono di essere giudicati dal personale scolastico o perché hanno avuto a loro volta esperienze negative con la scuola o non conoscono bene il sistema scolastico. L’obiettivo è aiutare i genitori a scoprire le proprie competenze e abilità perché possano assumere un ruolo più attivo nell’apprendimento dei loro figli, a tutti i livelli della scolarizzazione (dall’ultimo anno di scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado).

L’aiuto offerto ai genitori è su base volontaria sotto forma di accompagnamento individuale. Per superare le barriere tra i genitori e la scuola e stabilire un rapporto con le famiglie basato sulla fiducia, i volontari visitano gli studenti e i loro genitori a casa.

Prima di interagire con i genitori, gli studenti volontari seguono una serie di seminari di formazione per prepararsi adeguatamente a fornire un valido aiuto ai destinatari del progetto. Durante le sessioni di accompagnamento, i volontari discutono con i genitori delle difficoltà che questi ultimi incontrano nell’assistere i propri figli nello studio, li aiutano a prendere confidenza con il gergo scolastico e con le richieste della scuola, danno consigli e consulenza su come supervisionare i compiti dei figli e su come incoraggiarli ad approfondire le materie di studio, per esempio accompagnandoli in biblioteca.

Poiché allargare la rete di volontari sta diventando difficile, AFEV sta discutendo con alcune università la possibilità che i volontari ricevano crediti per l’attività che svolgono.